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NEWS10/04/2025
"IL 10 E IL 20", le interviste olimpiche
![]() Un nuovo appuntamento on line, il 10 e il 20 di ogni mese: sei domande a vari interlocutori per saperne di più su cosa significa “ospedale olimpico”
Intervista a Ida Ramponi, Direttore Generale ASST Valtellina Direttore, l’ospedale olimpico sarà Niguarda più Sondalo. Che ne pensi? Che è un’opportunità da non perdere per il territorio della Valtellina. Il collegamento tra Niguarda e Sondalo con un reciproco scambio di professionisti aggiunge valore all’eccellente attività che già si fa sul territorio. E’ un’opportunità che si declina nell’ambito delle risorse umane, tecnologiche e strutturali con un unico obiettivo: qualificare un ospedale che deve continuare a rispondere ai bisogni della popolazione. Faccio anche a te la stessa domanda che ho fatto al Dg Zoli: è comprensibile che la Valtellina abbia bisogno di Niguarda, ma a Niguarda che cosa serve la Valtellina? Serve perchè per i professionisti abituati a lavorare in una situazoione diversa e meno comoda è l’occasione per sviluppare capacità di affrontare situazioni di emergenza in diverso modo. E poi la Valtellina rappresenta un’opportunità ulteriore per la crescita professionale dei giovani medici di Niguarda, che possono accrescere la loro formazione con un’esperienza non scontata in un grande ospedale metropolitano. In Valtellina operano a oggi numerosi medici di Niguarda; con quali risultati a tuo parere? Risultati importanti per l’ospedale di Sondalo e per la Valtellina perché da noi il reperimento delle risorse è difficile per la logistica e la distanza dal centro. Va detto però che quello che i professionisti cercano è un progetto, e se questo progetto esiste sono disposti anche ad andare lontano. Ad oggi i risultati sono eccellenti, con qualche variazione a seconda dell’impegno dei Direttori a integrare al massimo i professionisti di Niguarda. Quanto è innovativo questo progetto che vede la sanità di montagna collegarsi a un grande ospedale Hub? E’ molto innovativo e rappresenta l’unico modo per gli ospedali non metropolitani di non perdere capacità professionali ed expertise. Fare tutto dappertutto non è possibile, ma il sistema Hub e spoke ha senso se reciproco. Significa che un professionista bravo deve poter venire nell’hub a esercitare la propria professione mantenendo i propri pazienti. In questo modo si evita di avere di fatto ospedali serie a e di serie b. Reggerà dopo le Olimpiadi l’”asse” Niguarda-Sondalo? Deve reggere e il progetto deve continuare. Non a caso parliamo di “progetto Valtellina”. Dobbiamo costruire gruppi integrati di professionisti che lavorano insieme. Cosa lasceranno le Olimpiadi alle strutture sanitarie della Valtellina? Sicuramente risorse tecnologiche all’avanguardia e una revisione organizzativa importante che crea valore. (Cristina Corbetta) |
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